ANTICO QUADRO Aldo Cavaggi PAESAGGIO MONTANO ALPEGGIO NEVE BAITE VAL FORMAZZA 76

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Ø     Codice: U280

Ø     TITOLO: Stupendo grande quadro olio su tela opera di "Aldo Gavaggi",  l'opera rappresenta un paesaggio invernale della Val Formazza. Sullo sfondo le montagne e le baite dell'alpeggio, un corso d'acqua si snoda nella campagna, tutto sotto una spessa coltre di neve. Opera di notevole tecnica e composizione, firmata, titolata ed autenticata sul retro, firmata e datata anteriormente in basso a destra "Aldo Gavaggi 76", noto pittore Ossolano la cui biografia, allegata all'inserzione ne descrive bene il personaggio e le opere. Il dipinto è contenuto in una elegante cornice lignea con passepartout.

Ø     ORIGINE: Italia, Piemonte, Masera, Domodossola, Val d'Ossola, Valle Antigorio, Val Formazza, Macugnaga, Novara.

Ø     PERIODO: 1976

Ø     STILE: Paesaggio 

Ø     AUTORE: Aldo Gavaggi  - morì improvvisamente nel maggio del 1983, nel pieno della maturità pittorica e all’apice del successo, destando profonda commozione nel mondo culturale ossolano. Infatti, subito dopo, per il Giugno domese, la mostra dei pittori locali (circa una trentina), “Momento ossolano d’arte contemporanea”, svoltasi a Palazzo Silva, fu a lui dedicata, unitamente al catalogo pubblicato dalle edizioni “Ambiente”. Personaggio estroso, appassionato di corse automobilistiche (viaggiava con una vettura, per quei tempi, eccentrica), Gavaggi era un artista autentico, anche se alternava quadri commerciali (che gli permettevano di vivere quando, all’inizio degli anni Sessanta, aveva abbandonato il lavoro in fabbrica per dedicarsi totalmente alla pittura) a opere di una ricerca rigorosa e personale, che proponeva nelle mostre e che lo resero noto e apprezzato al pubblico.

   Era nato nel 1934 a Villadossola e aveva iniziato fin da giovane a frequentare la Scuola Superiore di Belle Arti a Domodossola, e poi a Novara, del maestro Nino Di Salvatore (un’accademia che ha formato illustri allievi, non solo sotto l’aspetto intellettuale, ma soprattutto tecnico, e che fu uno stimolo influente e sensibile per generazioni di giovani desiderosi di apprendere l’arte sul piano sperimentale, senza alcun motivo polemico, per raggiungere uno stile unico e personale).

    Aprì poi il suo studio a Villadossola, dove viveva con la moglie e i due figli, e d’estate in Val Vigezzo, a Malesco, operando su una vasta produzione, sempre tecnicamente ineccepibile.

   Saggi critici e cataloghi sono state dedicati alle sue opere. In particolare, è menzionato nell’Archivio Storico degli Artisti d’Italia, nell’Annuario Comanducci, nel Bolaffi, nella guida d’Arte Seda e in numerosi giornali e riviste. Molti suoi quadri si trovano in importanti gallerie estere, in musei e pinacoteche (Francoforte, Vienna, Monaco e in molte città della California).

   Nel 1954 partecipò alla X Triennale di Milano con una scultura in ferro “Forma e spazio” e nello stesso anno a un’esposizione a Novara, presso il Palazzo del Broletto; successivamente ha esposto a Monaco, Omegna, Francoforte, Magenta, Arona e in più occasioni a Domodossola e in altre località ossolane.

   Ciò che unisce di primo acchito la sua vasta e variegata produzione è il perfetto connubio tra pittura e poesia. L’insistenza su determinati temi figurativi, magari commerciali, appariva, comunque, sempre supportata dal desiderio di trasferire sulla tela emozioni e stati d’animo autentici.

   Certo, nella migliore produzione non mostrava facili effetti, né virtuosismi di maniera, anzi era assai rigoroso. Non sarebbe possibile, infatti, a distanza di tempo percepire ancora quell’attraversamento “interiore” delle cose, sia nell’osservare nature morte o fiori  (dove l’estro l’ha spinto a ricercare un’alternativa alla consuetudine ambientale locale) sia nell’ammirare paesaggi, nelle più svariate rappresentazioni: vedute, paludi, campi di grano, nevicate, marine, nei vari periodi stagionali, spesso in atmosfere oniriche.

    Alcune radure o boscaglie fiabesche, rivestite di galaverna cristallizzata sui rami o sulle foglie formando lunghi aghi, richiamano un intenso fenomeno di sublimazione, in una tavolozza che declina, talvolta, nel monocromatismo tenue e “gelato”.Sensibilità, ricerca, visione lirica delle cose, cura dei particolari, analisi e, soprattutto, una capacità espressiva fanno di lui un autore capace di trasmettere il proprio messaggio con linearità ed immediatezza: pare di vedere una natura, per dirla col poeta, che “brilla nell’aria e per li campi esulta”, così che dai riflessi si passa alle riflessioni.

    Ancora, spuntano qua e là rigogliose vegetazioni alla gioia del sole, arbusti surreali, fiori che sprigionano colori caleidoscopici in fondali metafisici-astratti, scenette di piazze o mercati in policromie sgargianti: un’arte inconfondibile, la sua, sentita e vissuta in silenziosa discrezione, abbandonata sulla tela con abilità estetica, evitando il descrittivismo lezioso. (...) Giuseppe Possa 

   Fonte: pq lascintilla 

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Ø     MATERIALI: Dipinto olio su tela, cornice lignea con passsepartout. 

Ø     MODELLO: Quadro, dipinto olio su tela.

Ø     FUNZIONI: Arredamento d'arte e d'antiquariato, collezionismo, design.

Ø     DIMENSIONI: 125x125 cm quadro - 100x100 cm opera

Ø     PESO:  7,2 Kg. circa

Ø     CONDIZIONI: Buone, possono essere presenti lievi segni del tempo sulla cornice. Tutto visibile dalle foto allegate all'inserzione.

Ø     INTERVENTI: Nessuno pronto da appendere.

Ø     NOTE: Bellissimo dipinto di ottima fattura, per amatori e collezionisti ... da non perdere!!

Buon Acquisto!

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