Stupendo antico lotto composto da 3 piatti in ceramica smaltata ø 21 cm circa, la loro decorazione è realizzata a rilievo con tema figurativo di "pesci e conchiglie" (alghe, ramo fiorito, capasanta e perisphinctes) detto anche decoro all'orientale. Lo splendido colore e la lucentezza del materiale garantiscono eleganza e bellezza. Opera della manifattura SCI Laveno, impresso sul fondo di ogni piatto si trova il marchio di attribuzione.
Codice: 14871
Origine: Italia, Verbano, Laveno
Periodo: Prima metà del '900
Stile: Cinoiserie
Materiali: Ceramica smaltata
Modello: Piatti decorativi, piatti del buon ricordo di origine italiana
Composto da: 3 piatti tondi piccoli dei quali uno incollato con evidenti segni del tempo e delle vicissitudini
Manifattura: SCI Laveno - Nel 1883 assume forma di società anonima e ottiene i primi succesi a numerose mostre nazionali. Nel 1895 viene a capo dell'azienda il cavalier Luciano Scotti e grazie al suo intuito e alle sue doti imprenditoriali la fabbrica, in pochi anni, raggiunge un impensabile sviluppo. In quegli anni escono dallo stabilimento di Laveno alcuni pezzi in stile Liberty firmati da Giorgio Spertini, autore di eleganti creazioni a "colpo di frusta" degni di nota. Nel 1906 la "S.C.I." presenta numerose opere alla Mostra Internazionale di Arti Decorative di Milano. Altri collaboratori di inizio secolo sono Silvio e Piero De Ambrosis, Felice Palucco, Giancarlo Jacopini e i fratelli Marco e Luigi Raggiori. Ma è nel 1923 che, sotto la direzione di Guido Andlovitz, la manifattura raggiunge il massimo della sua fama e nel 1925 ottiene una grande affermazione alla II Biennale di Monza. Andlovitz, che collaborerà con la manifattura per quasi quarant'anni, applica alla produzione il principio di serialità, tanto inutilmente invocato da Giò Ponti alla "Richard-Ginori", adottando tipi di decorazione che, sebbene a stampo e/o decalcomania, mantengono comunque una loro indiscutibile eleganza. Nel 1924 la "Società Ceramica Revelli" si consorzia con la "S.C.I.", il sodalizio proseguirà fino al 1932 e vedrà l'azienda di Franco Revelli occuparsi delle terraglie e porcellane da tavola per conto della "S.C.I.". Dal 1925 nei cataloghi della fabbrica iniziano a comparire stoviglie e vasellami in porcellana. Nel 1927 la ditta è presente alla III Biennale di Arti Decorative di Monza. Tra la fine degli anni Venti e l'inizio degli anni Trenta iniziano a collaborare con la "S.C.I." i decoratori Giuseppe Bellorini e Daniela Ferretto. All'inizio del 1932 la manifattura ha in gestione due stabilimenti: quello di Laveno, che, con oltre 1300 dipendenti, produce terraglie forti, servizi da tavola e ceramiche artistiche e quello di Verbano, che occupa circa 400 persone e che produce, oltre a ceramiche per l'industria elettrotecnica, ottime porcellane da tavola. La produzione viene commercializzata nei negozi di Roma, Genova e Napoli realizzati per la ditta, su progetto dello stesso Andlovitz. Nella metà degli anni Trenta, tra gli altri, collaborano con la "S.C.I." le decoratici Ada Corsi e Ida Fonini. Dal 1936 al 1940 la direzione artistica della manifattura viene affidata allo scultore e modellatore Angelo Biancini. Nel 1939 nello stabilimento di Laveno lavorano circa 1300 persone e nel 1951 circa 2300. Negli anni tra le due guerre fra i collaboratori della fabbrica ricordiamo Sirio Tofanari, Gigi Regnati e Slvatore Michele Saponaro. Dal 1940 alla fine degli anni '50 la carica di direttore artistico torna nuovamente ad essere ricoperta da Guido Andlovitz. Poco dopo la fine della II guerra mondiale alla "S.C.I." viene assunta, giovanissima, Antonia Campi e dopo poco Andlovitz, accorgendosi del suo innato talento, la chiama a progettare articoli, da inserire nella serie "Fantasia", nella sezione Ufficio Artistico. Dal 1949 al 1970, la Campi è autrice di quasi 300 oggetti che la rendono protagonista della ceramica italiana e presto è chiamata, su invito dello stesso Andlovitz, ad assumere la carica di direttrice artistica della manifattura. Dagli anni Cinquanta tra i collaboratori della manifattura ricordiamo la pittrice Leonor Fini, i decoratori Angelo Ruffoni e Giuseppe Talamoni e il designer Erberto Carboni. La "S.C.I." di Laveno chiude e viene assorbita dalla "Richard-Ginori" nel 1965.
Funzioni: Piatti tondi da parata, piatti decorativi
Dimensioni: 3 piattini con ø 21 cm circa
Peso: 1,140 kg totali
Condizioni: Lotto composto da 3 piattini usati, 2 in buone condizioni con usura e 1 con evidenti incollature e sbeccature. Originali del primo '900, Stupenda lavorazione artigianale. Tutto visibile dalle foto allegate.
Interventi: Intervenire su quanto descritto sopra o esporre con i loro autentici segni del tempo e delle vicissitudini.
Note: Raro lotto, 3 piatti SCI in ceramica smaltata color pastello, con decoro a rilievo perfetti per una casa al mare! Amatori e collezionisti non fateveli scappare!!!
Buon Acquisto!