QUADRO Aldo Pogliani DIPINTO PAESAGGIO INFORMALE ASTRATTO MATERICO MILANO 1973

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Ø     Codice: S903

Ø     TITOLO: "Paesaggio". Stupendo dipinto, quadro d'epoca olio su tela di eccezionale qualità, astrattismo materico. I colori vivaci sono distribuiti sulla tela con striature, raffinati grafismi, linee. Opera firmata e datata sul retro da Aldo Pogliani, artista che agli inizi degli anni ‘70 aderisce alla corrente eterogenea dell’Informale, ideale per interpretare la propria visione del mondo rurale ed urbano dipingendo un ciclo di opere informali/astratte in cui prevale la concentrazione segnica. Artista quotato e presente in asta con numerose opere.

Ø     ORIGINE: Italia, Milano.

Ø     PERIODO: 1973.

Ø     MATERIALI: Olio su tela, cornice lignea con inserti in alluminio.

Ø     AUTORE: POGLIANI ALDO

Aldo Pogliani è stato un pittore milanese, esponente dell’avanguardia artistica italiana, conosciuto e apprezzato in Italia e nel mondo. L’artista, nato a Milano nel 1936 e cresciuto nel quartiere della Ghisolfa, ha lavorato a Parigi, Sanremo, Milano e Teglio. Dopo il diploma ha fondato, in un periodo di grande espansione industriale, un’azienda nel settore petrolchimico.

Giunge alla pittura quasi per caso, nel 1967, visitando una rassegna di pittura informale a Sanremo con tele di Wols, Hartung e Vedova. Rimasto piacevolmente colpito dall’arte, comincia da subito a dipingere esponendo l’anno successivo le sue prime opere ad una mostra collettiva, sempre nella “città dei fiori”. Aldo Pogliani inizia la sua carriera artistica da autodidatta, presentandosi al di fuori di ogni regola e corrente e facendo emergere nei suoi quadri una forte autonomia espressiva. Si afferma in poco tempo in virtù del suo straordinario talento e della sua grande sensibilità artistica.

Aderisce agli inizi degli anni ‘70 alla corrente eterogenea dell’Informale, ideale per interpretare la propria visione del mondo rurale ed urbano dipingendo un ciclo di opere informali/astratte in cui prevale la concentrazione segnica: raffinati grafismi, linee, graffi e geometrie, sfondi cromatici di grande impatto e suggestione. Il suo debutto ufficiale avviene nel 1971 con la prima mostra personale tenutasi nella Galleria Michelangelo di Firenze.

In quegli anni l’artista apre uno spazio – laboratorio nel centro di Milano frequentato da critici di rilievo come Portalupi, Budigna e Carluccio. Nel laboratorio l’artista apprende, sperimenta e affina diversi linguaggi, da quello neorealista a quello espressionista - astratto, dall’informale segnico allo spazialista e di tendenza Pop Art. Riprende il metodo della colatura dall’action painting americana; i colori vivaci sono distribuiti sulla tela con striature e un fitto colato cromatico. Inventa, a metà degli anni ’70, un’originale ricerca pittorica che oscilla tra le composizioni dell’astrattismo all’action painting: il Tass. Tra. Rit., acronimo di Tassellato - Tramatura - Ritmica. La nuova tecnica origina un prolifico periodo segnico che lo fa apprezzare dai critici permettendogli di ottenere importanti riconoscimenti pubblici. La Tassellatura, primo argomento di questo metodo, individua nel mosaico vitreo lo schema di posa; la materia coloristica si frammenta in elementi simili a tasselli musivi. Le tele si contraddistinguono da elementi ritmici lineari e ondulati, le Tramature Ritmiche: una moltitudine di particelle cromatiche e segniche che realizzano insolite prospettive simili a combinazioni biologiche ingrandite al microscopio elettronico. Tasselli, trame, ritmo, imprimono una forza singolare ai dipinti grazie alla carica cromatica, ai fremiti dinamici e ai fondi carichi di particelle luminose.

Nel suo percorso artistico, Pogliani si confronta con artisti del calibro di Remo Brindisi, Mario Vergani, Emilio Scanavino e Alberto Burri. Uno speciale giornalistico televisivo del TG RAI realizzato nel ’75 documenta il lavoro di Pogliani con Burri. Importante inoltre l’incontro con Emilio Scanavino a Gallarate, i due artisti si misurano in una triangolazione espositiva tra fusioni geometriche e grafismi materici.

Intensa l’attività espositiva di quegli anni: nel ’72 espone a Torino, presso la Galleria Pace, nel ’74 è a Milano presso il Palazzo della Permanente e nel ’75 a Palazzo Reale, nel ’76 è la volta di Roma, presso la Galleria Internazionale il Poliedro, e nel ’78 di Cremona, a Palazzo Vecchio. Gli anni ‘80 rappresentano un periodo buio in cui l’artista, pur allontanandosi dai luoghi della produzione e della partecipazione, continua comunque a dipingere.

Produce nel ’93, in occasione del XXXIII Festival Internazionale della Canzone Italiana, il manifesto dedicato all’UNICEF su incarico della Rai e della Città di Sanremo, successivamente esposto nelle sedi Unicef di Ginevra, Londra e New York. Le mostre personali successive, organizzate principalmente in Lombardia, sono quelle allestite negli anni ’90 e 2000: nel ’94 a Milano, MIART, Fiera di Primavera; nel ’96 nei Chiostri di San Pietro in Atrio di Como; nel ’97 al Palazzo Borromeo di Cesano Maderno, Milano; nel ’99 al Palazzo Comunale di Paderno Dugnano; nel 2002 alla Sala Radice di Cantù; nel 2003 nella Villa Fornari Banfi di Carnate; l’anno seguente a Palazzo Terragni di Lissone; nel 2004 partecipa alla manifestazione “Genova 2004” capitale europea della cultura; nel 2006 espone nel Palazzo della Ragione di Mantova. La sua ultima mostra è quella realizzata nel 2008 nella meravigliosa cornice del Chiostro del Bramante, a Roma, alle spalle di Piazza Navona.

Nello stesso anno Pogliani si spegne a Teglio, in Valtellina, dove si era trasferito nella metà degli anni ’90. Proprio Teglio e la Valtellina sono state motivo di ispirazione per molte opere dell’ultimo periodo creativo del pittore, rivolto più al figurativo: i disegni, dai colori e contorni sfumati, rappresentano i paesaggi valtellinesi circostanti, tra Retiche e Orobie. L’artista ha allestito diverse mostre personali in valle, tanto da essere annoverato tra i pittori valtellinesi “adottivi”. Le principali esposizioni sono state quelle del ‘95 a Palazzo Salis di Tirano, del ’98 a Palazzo del Governo di Sondrio, del 2001 nella Sala dei Servi di Tirano, del 2005 - “Archeologia cosmica” - nel Palazzo Pretorio di Chiavenna. Anche le chiese della valle hanno ospitato le mostre personali dell’artista: Sant’Eufemia nel 2002, San Lorenzo l’anno successivo, entrambe a Teglio; la chiesa di Sant’Antonio di Morbegno ha invece accolto la mostra personale “Arte e natura. Un omaggio alla Valtellina” realizzata nel ’94.


Ø     DIMENSIONI: 66x56,5 cm   49,5x39,5 cm (solo opera)

Ø     PESO:  2,50 kg

Ø     CONDIZIONI: Buone, segnalo segni di usura sulla cornice tutto visibile dalle foto allegate all'inserzione..

Ø     INTERVENTI: Nessuno.

Ø     NOTE: Un dipinto di altissima qualità opera di un grande maestro pittore, molto evocativo, un'oggetto d'arte che si presenta infinitamente più espressivo nella realtà, le fotografie non gli rendono giustizia, da non perdere.


Buon Acquisto!

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