ANTICO QUADRO PAESAGGIO MARIO BELTRAMETTI OSSOLA DIPINTO OLIO MONTAGNA BAITA
Riferimento: 202651286974
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Ø Codice: --------
Ø TITOLO: Bellissimo e prezioso quadro raffigurante un paesaggio montano, opera del grande maestro Ossolano "Mario Beltrametti" allievo del famoso maestro Francesco Giorgis.
Ø ORIGINE: Italia, Val Vigezzo, Val D'Ossola.
Ø PERIODO: 1981 datazione sul retro.
Ø STILE: Molto notevole, di alta qualità, macchiaiolo, post impressionista.
Ø MATERIALI: Olio su tavola, cornice in legno dorato.
Ø AUTORE: Opera firmata in basso a destra "M. Beltrametti", maestro pittore Vigezzino Mario Beltrametti: Con una cinquantennale attività artistica,
Mario Beltrametti, pittore di Crevoladossola (VB), non si è improvvisato, come spesso accade, pittore: questo va detto, innanzi tutto, per riconoscergli quelle capacitàha tecniche, stilistiche e di contenuto che effettivamente possiede.
Allievo del
Pantona (erede dei grandi pittori vigezzini e della pittura ottocentesca di corte, il nonno era pittore a
Torino, presso i
Savoia) egli ha percorso, sotto gli insegnamenti del maestro, alcune importanti tappe per la sua futura carriera artistica, studiando, in modo approfondito, i macchiaioli fiorentini, gli impressionisti francesi, i divisionisti italiani e i pittori paesaggisti ossolani. Beltrametti – soprattutto a causa della posizione periferica in cui è costretto a vivere (lontano cioè dalle grandi città e dai centri vitali della cultura) – ha prediletto questi tipi di pittura, fino alla successiva scoperta di nuovi sbocchi, in seguito a quella continua e appassionata ricerca dei problemi dell’uomo e dei suoi valori. Il nostro ha finito così per abbandonare i vecchi schemi e per convogliare le sue esperienze nella esplorazione di un’espressività figurativa a tema sociale, riuscendoci appieno con una pittura più connotativa, avvalorata dalla personalità forte e spontanea. Nelle mostre che ha allestito (a
Domodossola,
Vogogna,
Milano e in altri importanti centri) sono sempre apparsi, qua e là, molti quadri paesaggistici o con fiori e nature morte legati ai precedenti periodi, ma generalmente ha pure esposto una produzione di opere impegnate. Se quindi esaminiamo i suoi dipinti, si possono osservare piacevoli nature morte di stile classico: cioè con il fondo neutro,le tonalità basse, quiete e ben calibrate; alcuni paesaggi con reminiscenze macchiaiole, dove le forme sono costruite con venature di colori forti e scuri e paiono rendere gli animali stanchi e sfiniti: il tutto, però, presentato senza retorica e con un profondo senso di partecipazione umana; altri, tipici del divisionismo alla
Fornara, nei quali sono evidenti gli accostamenti di linee divise da supporti neutri e le pennellate simili a filamenti studiati e sofferti con fatica e pazienza; infine, qualche opera possiede una prospettiva aerea, dove irrinunciabile pare la spazialità e dove le foglie degli alberi, più che viste, si sentono. Inoltre, molto suggestivi e palpitanti di liricità appaiono quei quadri, nei quali l’autore filtra, sfruttando la propria sensibilità, le immagini della natura, e i suoi paesaggi più che descritti paiono vissuti in dolce simbiosi. Ricordo di questo periodo: un bosco “dantesco”, in cui si intravedono alcune case che diventano simboli di rifugio nello sgomento della vita d’oggi; un filare di piccoli alberi, leggermente piegati in avanti, che dà la sensazione di un corteo di uomini diretti al patibolo: la tesi prende conferma anche dai due alberi diritti e maestosi posti in primo piano, uno all’inizio e l’altro verso la fine della fila, che sembrano fungere da spietati guardiani dei condannati. Ci sono, però, tele in cui Mario Beltrametti ha aderito anche a una ricerca più impegnata: in queste creazioni ricorre la tematica di una vibrante polemica sociale, ma senza stridori contrastanti o indugi naturalistici. In esse, con tonalità palpitanti e atmosfere aderenti, l’artista si interroga, pieno di angosce, sul significato dell’esistenza e del proprio essere nel mondo. Diviene così il lucido testimone delle miserie, delle infamie, della stupidità della guerra. Non ha bisogno di ricorrere all’invettiva; bastano pochi simboli (e il simbolo è sempre segno di un divieto, di un tabù sociale) per rivelare la perversione degli istinti, la cupa libidine di violenza e di potere. Ieri come oggi: l’umanità non ha bisogno di eroi, ma di qualcuno che l’aiuti a prendere coscienza delle proprie lacerazioni, delle proprie contraddizioni, e a trovare in se stessa la forza e la volontà di risolverli. Prendiamo, per esempio, il quadro degli anni Settanta, qui riprodotto (il cui titolo è il medesimo del libro aperto, in basso a destra, di
Giacomo
Borgonovo, scritto nel 1868 contro la pena di morte, ). Dietro la compostezza di quella che a prima vista sembrerebbe una natura morta, c’è il frastuono della guerra, la miseria umana dei corpi lacerati, i gesti scomposti della violenza recata e subita, il volto orribile e disfatto della morte. La presenza del tavolo dà la possibilità di un piano, del palco su cui rappresentare la scena: l’anatra col collo spezzato, presumibilmente il popolo, è “il paziente”; il capro espiatorio; la corda che la lega potrebbe raffigurare “il patibolo”;
Hitler, “il carnefice”; il potere brutale e razzista che ieri come oggi (vedasi le scritte
Pinochet e
Ku Klux Klan) imperversa in ogni parte della terra; persino i fiori recisi del vaso appaiono come vittime di una violenza ecologica, anche se non sacrificale. Il giornale, infine, che sembra avvolgere il tutto, non potrebbe simboleggiare l’immagine metaforica di un potere che può essere usato a sostegno, come a sfavore della causa umana? Con segno incisivo e tagliente,
Mario Beltrametti denuncia la prevaricazione e l’autoritarismo politico, la corruzione, lo sfruttamento, di ogni tempo e di ogni luogo, e rappresenta quello stimolo che possa suscitare nel fruitore una reazione morale; e i simboli non valgono solo per il loro significato archetipo, ma soprattutto per quello che assumono nel contesto, come generatori, appunto, d’immagini.
Ø DIMENSIONI: 76x66 cm (compresa cornice) 58x48 cm (solo tela)
Ø PESO: 2 kg c.a
Ø CONDIZIONI: Buonissime, nessun difetto, come da foto allegate.
Ø INTERVENTI: Nessuno
Ø NOTE: Dipinto molto notevole, bellissima profondità e tecnica molto notevole. Altissima qualità e di un grandissimo pittore. Da non perdere.