Meraviglioso antico servizio di piatti da tavola, S.C.I. Laveno Verbanum Stone, in ceramica bianca con eleganti decorazioni floreali liberty in oro. Composto da 56 pezzi in tutto, marchio d'attribuzione sulla base: Stemma con aquila in verde sotto smalto - numerato in pasta
Codice: ---
Origine: Italia, Lombardia, Laveno
Periodo: Prima metà '900 - 1926
Materiali: Ceramica - S.C.I. Laveno, Verbanum Stone: Fondata a Laveno nel 1856 da Severino Revelli ed alcuni ex dipendenti della manifattura "Richard" di Milano, tra cui Carnelli e Caspani, la "S.C.I." (Società Ceramica Italiana) inizia la sua attività come produttrice di piastrelle da rivestimento e terraglie fini da tavola di imitazione inglese. Nel 1883 assume forma di società anonima e ottiene i primi succesi a numerose mostre nazionali. Nel 1895 viene a capo dell'azienda il cavalier Luciano Scotti e grazie al suo intuito e alle sue doti imprenditoriali la fabbrica, in pochi anni, raggiunge un impensabile sviluppo. In quegli anni escono dallo stabilimento di Laveno alcuni pezzi in stile Liberty firmati da Giorgio Spertini, autore di eleganti creazioni a "colpo di frusta" degni di nota. Nel 1906 la "S.C.I." presenta numerose opere alla Mostra Internazionale di Arti Decorative di Milano. Altri collaboratori di inizio secolo sono Silvio e Piero De Ambrosis, Felice Palucco, Giancarlo Jacopini e i fratelli Marco e Luigi Raggiori. Ma è nel 1923 che, sotto la direzione di Guido Andlovitz, la manifattura raggiunge il massimo della sua fama e nel 1925 ottiene una grande affermazione alla II Biennale di Monza. Andlovitz, che collaborerà con la manifattura per quasi quarant'anni, applica alla produzione il principio di serialità, tanto inutilmente invocato da Giò Ponti alla "Richard-Ginori", adottando tipi di decorazione che, sebbene a stampo e/o decalcomania, mantengono comunque una loro indiscutibile eleganza. Nel 1924 la "Società Ceramica Revelli" si consorzia con la "S.C.I.", il sodalizio proseguirà fino al 1932 e vedrà l'azienda di Franco Revelli occuparsi delle terraglie e porcellane da tavola per conto della "S.C.I.". Dal 1925 nei cataloghi della fabbrica iniziano a comparire stoviglie e vasellami in porcellana. Nel 1927 la ditta è presente alla III Biennale di Arti Decorative di Monza. Tra la fine degli anni Venti e l'inizio degli anni Trenta iniziano a collaborare con la "S.C.I." i decoratori Giuseppe Bellorini e Daniela Ferretto. All'inizio del 1932 la manifattura ha in gestione due stabilimenti: quello di Laveno, che, con oltre 1300 dipendenti, produce terraglie forti, servizi da tavola e ceramiche artistiche e quello di Verbano, che occupa circa 400 persone e che produce, oltre a ceramiche per l'industria elettrotecnica, ottime porcellane da tavola. La produzione viene commercializzata nei negozi di Roma, Genova e Napoli realizzati per la ditta, su progetto dello stesso Andlovitz. Nella metà degli anni Trenta, tra gli altri, collaborano con la "S.C.I." le decoratici Ada Corsi e Ida Fonini. Dal 1936 al 1940 la direzione artistica della manifattura viene affidata allo scultore e modellatore Angelo Biancini. Nel 1939 nello stabilimento di Laveno lavorano circa 1300 persone e nel 1951 circa 2300. Negli anni tra le due guerre fra i collaboratori della fabbrica ricordiamo Sirio Tofanari, Gigi Regnati e Salvatore Michele Saponaro. Dal 1940 alla fine degli anni '50 la carica di direttore artistico torna nuovamente ad essere ricoperta da Guido Andlovitz. Poco dopo la fine della II guerra mondiale alla "S.C.I." viene assunta, giovanissima, Antonia Campi e dopo poco Andlovitz, accorgendosi del suo innato talento, la chiama a progettare articoli, da inserire nella serie "Fantasia", nella sezione Ufficio Artistico. Dal 1949 al 1970, la Campi è autrice di quasi 300 oggetti che la rendono protagonista della ceramica italiana e presto è chiamata, su invito dello stesso Andlovitz, ad assumere la carica di direttrice artistica della manifattura. Dagli anni Cinquanta tra i collaboratori della manifattura ricordiamo la pittrice Leonor Fini, i decoratori Angelo Ruffoni e Giuseppe Talamoni e il designer Erberto Carboni La "S.C.I." di Laveno chiude e viene assorbita dalla "Richard-Ginori" nel 1965
Funzioni: Set tavola, servizio di piatti, collezionismo, antiquariato, arredamento, modernariato, design d'interni
Dimensioni: 23 piatti piani (ø 22); 12 piatti fondi (ø 22); 12 piatti dolce (ø 20); 1 alzata (ø 22,5x12cm); 4 vassoio ovale: 33,5x24,5cm., 31x23cm., 29,5x21,5cm., 17x12cm.; 1 insalatiera (ø25,5x9,5cm); 2 zuppiera (ø26x27cm); 1 salsiera (16x12x6cm)
Peso: 27 kg circa l'intero servizio
Condizioni: In buone condizioni data l'epoca. Alcuni piatti presentano delle micro sbeccature e alcuni aloni che possono essere rimossi mettendoli a bagno con Candeggina (3 fondi - 3 piani - 4 dolce), una zuppiera ha una sbeccatura sul bordo che rimane coperto quando viene posizionato il coperchio, un piattino da dolce è molto macchiato (vedi ultima foto), il tutto come da foto allegate in inserzione
Interventi: Alla bisogna, vedi descrizione e foto allegate sopra, pulire ulteriormente, utilizzare o pronto da esporre.
Note: Un servizio di altissima qualità, eccezionale, molto elegante e ricco, prezioso, da non perdere!
(SPEDIZIONE SICURA SU BANCALE!!)
Buon Acquisto!